Il certificato di agibilità
Le procedure previste dal D.P.R. 380/2001, la riforma della SCAGI, la certificazione statica, la modulistica.
Le procedure previste dal D.P.R. 380/2001, la riforma della SCAGI, la certificazione statica, la modulistica.
Il Testo Unico dell'edilizia e le sue contraddizioni.
Ma, in definitiva, a cosa serve l'agibilità? Il normale cittadino, l'uomo della strada, l'ipotetico signor Rossi, perché dovrebbe perdere il proprio tempo per preoccuparsi dell'esistenza o meno di questa famosa certificazione? In linea di principio, la certificazione di agibilità non ha una funzione concreta; certamente le nostre abitazioni vengono normalmente abitate a prescindere dal possesso di questo documento. I problemi, al massimo, possono sorgere al momento del trasferimento dell'immobile, quando ci accingiamo a venderlo, ammesso di trovarci di fronte a un possibile acquirente particolarmente scrupoloso. Ed ecco che l'importanza dell'abitabilità-agibilità prende consistenza in quanto, almeno in certe prospettive, sembra influenzare la validità degli atti di vendita. Diciamo subito che nessuna norma contempla espressamente l'obbligo di consegnare all'acquirente la certificazione di agibilità-abitabilità dell'immobile e che, sul punto, la giurisprudenza non è univoca e segue linee tra loro assolutamente divergenti.
La normativa in materia ha subito, nel tempo, una radicale trasformazione. Esaminiamo in questa sede le procedure necessarie per l'ottenimento dell'agibilità in vigenza del Testo Unico dell'edilizia, anteriormente alla "Riforma Madia".
Recentemente il D.Lgs. 222/2016 (cosiddetto "decreto SCIA2") ha introdotto una vera e propria raffica di novità in edilizia, tra cui la più importante è rappresentata dall'introduzione della "segnalazione certificata di agibilità" (SCAGI) che ha portato con se anche molti dubbi.
La "certificazione statica" nasce in concomitanza con una serie di eventi che, purtroppo, con sempre maggior frequenza, hanno colpito il nostro Paese e dalla consapevolezza che l'Italia si trova in una situazione ad alto rischio sismico. Da qui l'idea di introdurre, accanto alla certificazione energetica, anche la "certificazione statica" al fine di garantire la conoscenza dello stato dell'immobile da parte di chi acquista.
Autocertificazione di agibilità; dichiarazione congiunta per immobili ante 1934; segnalazione certificata agibilità; attestazione condizioni e conformità; dichiarazione barriere architettoniche; relazione sulla consistenza e conservazione strutturale.