Piú d'una norma speciale (soprattutto il D.Lgs. 28/2010, ma anche la riforma del condominio di cui alla legge 220/2012) ha ricompreso il condominio, e quindi la materia condominiale, nell'ambito dell'obbligo di esperimento di un tentativo di mediazione prima di avviare un formale giudizio: ciò con non pochi problemi operativi.

La normativa attuale stabilisce che il rendiconto deve essere composto dal registro di contabilità, dal riepilogo finanziario e dalla nota sintetica esplicativa della gestione, ma non chiarisce le modalità con cui tali documenti devono essere trasmessi ai condomini. Una recente decisione della Suprema Corte si è occupata di questi delicati aspetti.

Correttamente perimetrando le rispettive competenze del consiglio di condominio e dell'assemblea, la Suprema Corte ha affermato che quest'ultima può attribuire al primo l'incarico di esaminare i preventivi dei lavori da eseguire, per valutare quale sia meglio rispondente alle esigenze della collettività, ma non è consentito delegare ai singoli condomini (anche riuniti in gruppo) le funzioni dell'assemblea medesima, sicché la scelta del contraente e il riparto del corrispettivo sono vincolanti per tutti i condomini (dissenzienti inclusi) solo se approvati dal massimo organo gestorio con le maggioranze prescritte dalla legge, laddove, in difetto, il contratto di appalto stipulato dall'amministratore – per lavori di manutenzione straordinaria dei quali non sia stata accertata, in concreto, l'urgenza ex art. 1135, comma 2, cod. civ. – pur se conforme (in ipotesi) a tali scelte, non è giuridicamente opponibile ai partecipanti al condominio.

Il termine "locazioni brevi" individua quei contratti di locazione di immobili ad uso abitativo stipulati per soddisfare esigenze abitative transitorie, anche turistiche. Si distinguono dalle locazioni transitorie previste dall'art. 5 della legge 431/1998 per la durata inferiore a 30 giorni, per l'assenza di obbligo di registrazione e per l'oggetto della prestazione, che può comprendere "servizi aggiuntivi". Queste modalità di locazione offrono un modo per sfruttare gli spazi inutilizzati della propria casa in maniera remunerativa. Sotto il profilo della convenienza, la "locazione breve" si conferma uno strumento fondamentale nel settore turistico e non solo, in quanto si rivolge a target diversi in termini di disponibilità economiche, condizioni di soggiorno, età e provenienza geografica. L'utilizzo di questi contratti è in continuo aumento, soprattutto in ambito condominiale, dove peraltro queste modalità di affitto spesso si scontrano con la norme del regolamento di condominio e con le esigenze di tutela degli altri proprietari.

In occasione di valutazioni economiche, come ad esempio in caso di trasformazioni societarie e/o di compravendite di beni immobili, diventa sempre più importante acquisire un ampio spettro di informazioni, di varia natura, riguardo ai beni economici oggetto di trasferimento, al fine di accertarne l'effettivo "stato di salute" ed eventuali criticità, così da consentirne una valutazione consapevole.

La circolazione dei beni nell'ambito di una procedura di esecuzione forzata può determinare delle conseguenze rilevanti ove abbia ad oggetto un immobile di carattere abusivo. In materia di abusivismo edilizio, si tratta dell'ipotesi in cui la realizzazione di un immobile avviene in assenza o in difformità del provvedimento amministrativo abilitativo, che legittima la costruzione del bene nel rispetto delle norme previste dalla legge urbanistica. L'irregolarità urbanistica di un immobile abusivo, secondo l'interpretazione giurisprudenziale più recente, non impedisce tuttavia la trasferibilità dello stesso in via esecutiva.

L'ex coniuge, a seguito di divorzio, sebbene ancora titolare della proprietà della casa coniugale, acquistata con l'agevolazione e assegnata in esclusiva all'altro ex coniuge e ai figli minori, può comunque usufruire dell'agevolazione per l'acquisto di un nuovo immobile.

Le agevolazioni fiscali previste per i fabbricati di interesse storico o artistico, in tema di imposte sui redditi e di tributi comunali (ICI, IMU e TASI), si applicano anche se il vincolo "diretto" è parziale e riguarda solamente le facciate, i portali di ingresso o i balconi. Lo si desume da una serie di recenti pronunciamenti della Corte di cassazione, che, nel rinverdire il proprio orientamento, ha valorizzato e rafforzato la tesi dei contribuenti.

La disciplina IVA relativa agli interventi di manutenzione e recupero edilizio è assai articolata e complessa. Ciò, in primo luogo, poiché l'esatta qualificazione degli specifici interventi agevolabili non è sempre di facile determinazione, in virtù dell'esistenza di lavori che spesso si pongono sulla linea di confine tra due diverse tipologie di operazioni. Allo stesso tempo, la normativa IVA prefigura misure agevolative che sembrano intrecciarsi, se non addirittura sovrapporsi, tra loro. Numerosi sono poi gli interventi di prassi, da parte dell'Amministrazione finanziaria, che si sono susseguiti negli anni, allo scopo di meglio chiarire taluni aspetti applicativi, nonché, a volte, di integrare la normativa esistente. In questo contesto, di rilievo è il recente intervento legislativo in materia di "beni significativi", il quale, oltre a facilitare la concreta applicabilità della relativa normativa, consente di ridurre gli abusi da parte dei soggetti coinvolti, in relazione tuttavia a beni che, secondo quanto previsto dalla normativa unionale, non potrebbero in realtà usufruire di un'aliquota IVA ridotta.

Conversazione con Giacinto della Cananea , ordinario di Diritto amministrativo presso l'Università Bocconi

Il nostro Paese ha un'esperienza e una tradizione in campo contrattualistico molto inferiore a quella dei Paesi anglosassoni, che esprimono le maggiori cognizioni ed esperienze su questo tema e nei quali sembra evidenziarsi un'impostazione fondata su contratti con prestazione di garanzia: è il caso, per esempio, degli USA, dove si parla di Surety Bond. Il bond di buona esecuzione significa che l'appaltatore realizzerà quanto previsto nel contratto, in accordo con le specifiche del contratto stesso. In questo articolo illustreremo dunque l'esperienza degli USA, Paese nel quale i termini contrattuali definiti dopo una gara tra Pubblica amministrazione e appaltatore vengono in larghissima parte dei casi del tutto rispettati.