La legge di Bilancio per il 2020, n. 160/2019 (art. 1, commi 738 e seguenti), ha abolito dall'anno in corso la TASI, di fatto "accorpandone" le aliquote a quelle dell'IMU, e ha così rimosso l'inutile, ma dispendiosa, duplicazione fra tributi molto simili, ma con norme talvolta non coincidenti. Al contempo, ha operato un restyling della disciplina dell'IMU che, nella nuova versione, pur ricalcando in massima parte l'impostazione già nota, in alcuni passaggi presenta elementi di novità, pochi e in genere non favorevoli ai contribuenti. Purtroppo, anche nella "nuova" versione della normativa IMU permane il vizio di origine, già presente nell'ICI e trasferito dal 2012 nell'IMU, della estrema articolazione delle fattispecie e dell'elevato tecnicismo, con conseguenti difficoltà applicative a dispetto del carattere di tributo "di massa".

In questa parte approfondiremo una serie di importanti argomenti che costituiscono i principali filoni del vasto contenzioso in corso in materia di IMU avanti alle Commissioni Tributarie e alla Suprema Corte di Cassazione. Gran parte di questi contenuti continuerà a mantenere valore anche nel vigore della "nuova" IMU.

In questa terza parte analizziamo altri temi connessi al tributo, tra i quali: l'imposta immobiliare sulle piattaforme marine, l'accertamento esecutivo per l'IMU e gli altri tributi locali, schemi di regolamento IMU e di delibera consigliare di approvazione delle aliquote predisposti dall'IFEL, la variazione della rendita catastale attribuita dal 1° gennaio 2000.