Rassegna Gazzetta Ufficiale
Rassegna nazionale
Puntualmente, con l'approssimarsi della stagione invernale, iniziano i problemi connessi alle spese del riscaldamento. Purtroppo, come spesso accade, le norme non sono di facile interpretazione e sembrano congiurare contro le nostre coronarie, complicandoci la vita. Un caso emblematico è rappresentato dal D.Lgs. 102 del 4 luglio 2014 che, dando attuazione alla norma UNI 10200, ha sollevato il problema della ripartizione delle spese relative al riscaldamento, creando un guazzabuglio inestricabile. Tutto sembra complicato dal fatto che le norme UNI sono in continua evoluzione e, purtroppo, non sono di libero accesso per cui, in occasione delle loro revisione, occorre metter mano al portafoglio e acquistare la nuova versione. Cerchiamo di sciogliere la matassa.
Nell'analizzare la fattispecie condominiale, ma anche nel "gestire" l'edificio, una questione si pone prima delle altre: l'individuazione dell'insieme di parti comuni, vale a dire dei beni e/o degli impianti in comproprietà tra tutti i condomini, in quanto tali affidati all'amministratore: qual è il meccanismo previsto dal codice?
Le transazioni aventi ad oggetto immobili e, più in generale, diritti reali immobiliari sono al centro anche della nuova normativa antiriciclaggio, contenuta nel D.Lgs. 90 del 25 maggio 2017 (emanato in attuazione della direttiva UE n. 2015/849 del 20 maggio 2015, nota come "quarta direttiva" sull'antiriciclaggio). Il provvedimento – entrato in vigore lo scorso 4 luglio – apporta consistenti modifiche alla disciplina dettata in materia, contenuta principalmente nel D.Lgs. 231 del 21 novembre 2007.
In questo contributo esamineremo le definizioni e una serie di casi che ci permetteranno di evidenziare diverse tipologie di valore immobiliare.
Il condomino che ha assunto la gestione delle cose comuni senza autorizzazione dell'amministratore o dell'assemblea non ha diritto al rimborso, salvo che si tratti di spesa urgente (art. 1134 cod. civ.). La ratio della norma di cui all'art. 1134 cod. civ., ai sensi della quale «il condomino che ha fatto spese comuni senza autorizzazione dell'amministratore o dell'assemblea non ha diritto al rimborso, salvo che si tratti di spesa urgente», è quella di evitare, nel condominio negli edifici, dannose interferenze del singolo condomino nell'amministrazione riservata agli organi del condominio.
L'art. 69 disp. att. cod. civ., anche nella nuova formulazione, consente la revisione delle tabelle millesimali quando afferma che «I valori proporzionali delle singole unità immobiliari espressi nella tabella millesimale di cui all'art. 68 possono essere rettificati o modificati all'unanimità. Tali valori possono essere rettificati o modificati, anche nell'interesse di un solo condomino, con la maggioranza prevista dall'art. 1136, comma 2, cod. civ., nei seguenti casi: 1) quando risulta che sono conseguenza di un errore; 2) quando, per le mutate condizioni di una parte dell'edificio, in conseguenza di sopraelevazione, di incremento di superfici o di incremento o diminuzione delle unità immobiliari, è alterato per più di un quinto il valore proporzionale dell'unità immobiliare anche di un solo condomino. In tale caso il relativo costo è sostenuto da chi ha dato luogo alla variazione. Ai soli fini della revisione dei valori proporzionali espressi nella tabella millesimale allegata al regolamento di condominio ai sensi dell'art. 68, può essere convenuto in giudizio unicamente il condominio in persona dell'amministratore. Questi è tenuto a darne senza indugio notizia all'assemblea dei condomini. L'amministratore che non adempie a quest'obbligo può essere revocato ed è tenuto al risarcimento degli eventuali danni. Le norme di cui al presente articolo si applicano per la rettifica o la revisione delle tabelle per la ripartizione delle spese redatte in applicazione dei criteri legali o convenzionali».
Le caratteristiche e i requisiti di integrazione con l’architettura dell’edificio, previste per la concessione delle tariffe incentivanti del “V Conto Energia” a favore degli impianti fotovoltaici con caratteristiche innovative, sono rispettate anche dai pannelli solari montati e ancorati su moduli o pannelli cosiddetti “sandwich”, purché siano i pannelli a garantire la tenuta all’acqua, all’aria e alle temperature della copertura degli edifici interessati.
Il credito d’imposta previsto per la riqualificazione delle strutture ricettive (cosiddetto “ bonus hotel”) è cumulabile con la maggiorazione del 40% del costo di acquisizione degli investimenti in beni materiali strumentali nuovi (cosiddetto “super-ammortamento”). Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate con ris. n. 118/E del 15 settembre 2017.
Non può usufruire dell'agevolazione "prima casa" per un nuovo acquisto immobiliare il contribuente che sia già proprietario nello stesso comune di un immobile classificato nella categoria catastale delle abitazioni, anche se sia adibito a uso studio professionale.
Con una recentissima sentenza – la n. 17512/2017, depositata il 14 luglio 2017 − la Sezione Tributaria della Corte di Cassazione è tornata a esaminare una rilevante questione, teorica e pratica, relativa all'imposta di registro nelle divisioni, argomento tanto importante e frequente quanto di non semplice interpretazione e applicazione. L'articolo illustra le conclusioni tratte dai Supremi Giudici e fa il punto della situazione sulla materia, con particolare riferimento alle divisioni relative a proprietà immobiliari.
Un credito d'imposta rappresenta uno sconto sulle tasse da versare all'Erario per cui il titolare del credito d'imposta diventa creditore dello Stato e potrà fare valere il suo credito per ridurre i debiti nei confronti della Pubblica Amministrazione, ovvero le imposte dovute, oppure, in mancanza di imposte da versare, potrà richiederne il rimborso mediante la dichiarazione dei redditi. Di seguito vengono illustrate le modalità operative relative all'utilizzo in compensazione del credito d'imposta per la bonifica dell'amianto nelle strutture produttive.
Elemento essenziale per i traffici giuridici relativi agli immobili è l'agibilità. Vediamo che cosa succede quando manca la certificazione.
Conversazione del Consulente immobiliare con Roberta Vitale , imprenditrice del settore edile e presidente di Ance Giovani.